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Perché visitare Reggio Emilia? Ti proponiamo un viaggio in 5 tappe alla scoperta degli angoli più particolari della città, tra storia e arte moderna.


Nonostante le sue indubbie bellezze storiche e architettoniche, la fama di Reggio Emilia è in qualche modo oscurata da altri centri vicini, come Parma con la sua maestosa cattedrale o la dotta Bologna, con le sue ampie piazze, i lunghi portici, i tanti monumenti e luoghi sacri.

Nell’immaginario comune, insomma, sembra che l’unico motivo valido per fermarsi in città siano i ristoranti di Reggio Emilia, dove assaggiare le meravigliose specialità gastronomiche, oltre ai consueti monumenti e palazzi che puoi trovare su qualsiasi guida su cosa vedere e fare in questa città.  E invece no: di seguito ti parleremo di 5 attrazioni e curiosità che ti faranno scoprire una Reggio Emilia inedita!

Un antico incrocio di strade, l’inizio della storia

Reggio Emilia, così come altre città romane, è costruita a cavallo dell’antica via Emilia, che ancora oggi ne costituisce il Decumano (asse est-ovest). Nel punto esatto in cui essa incrocia il Cardo – l’asse che invece percorre il centro da nord a sud – puoi vedere una targa commemorativa del Gromae locus.

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© Comune di Reggio Emilia

È esattamente il punto che indica il centro nevralgico da cui ha avuto inizio la costruzione della città, tra il 187 e il 185 a.C. La groma era infatti l’asta di legno che i romani conficcavano nel terreno per cominciare a tracciare le linee dei nuovi insediamenti 🙂

Un cedro libanese centenario nel bel mezzo dell’Emilia

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© Comune di Reggio Emilia – ph. Gabriele Tiricola

Uno dei simboli di Reggio, amatissimo dagli abitanti, è il grandissimo cedro del Libano che puoi vedere all’interno del Parco del Popolo. Conosciuto anche come “cedro dell’elefantino”, questo esemplare spicca tra altri grandiosi “fratelli” perché è il più antico e per l’ampiezza delle sue ramificazioni.

Prova a indovinare quanti anni ha? Ben 130!

Una fabbrica di abiti? No, un museo!

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© Collezione Maramotti – Ph. C. Cesare Di Liborio

Come è possibile trasformare un ex stabilimento di una casa di moda in un sofisticato museo di arte contemporanea? Soddisfa la tua curiosità visitando la Collezione Maramotti, allestita lì dove, dagli anni ‘50 al 2003, venivano prodotti capi d’alta moda Max Mara che hanno reso Reggio Emilia famosa nel mondo.

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© Collezione Maramotti – opere di Peter Halley – Ph. C. Dario Lasagni

La Collezione ospita opere dei più importanti artisti italiani e internazionali della seconda metà del XX secolo, da Francis Bacon a Basquiat, passando per Burri, Fontana, Kounellis e moltissimi altri.

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© Collezione Maramotti – opera di Mark Manders – Ph. C. Gabriele Micalizzi/Cesura

Non soltanto il contenuto, ma anche il “contenitore” merita una visita: gli spazi della fabbrica, firmati dagli architetti Pastorini e Salvarani, sono stati progettati per sfruttare al massimo illuminazione e ventilazione naturali, secondo un principio che oggi definiremmo eco-friendly ma che all’epoca era di estrema avanguardia.

La collezione permanente è visitabile solo su prenotazione, mentre è libero l’accesso alle mostre temporanee. Trovi sul sito tutte le informazioni pratiche per la tua visita.

Il Tricolore? È nato a Reggio!

Lo sapevi che Reggio Emilia è la città natale della bandiera del nostro Paese?

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© Comune di Reggio Emilia – ph. Alessandro Azzolini

Il 7 gennaio 1797 all’interno del Palazzo Municipale, in quella che è stata ribattezzata Sala del Tricolore, il Parlamento della Repubblica Cispadana scelse i tre colori del vessillo ufficiale. Verde, rosso e bianco: secondo una delle tesi più accreditate, a rappresentare rispettivamente la speranza, il sangue della passione e dei martiri e la fede fraterna. Al piano superiore potrai visitare anche il piccolo Museo del Tricolore dedicato all’avvenimento.

Arte e architettura contemporanea: da Sol LeWitt a Calatrava

Reggio Emilia negli ultimi anni ha conquistato un ruolo di primo piano nel panorama dell’arte e dell’architettura contemporanea. Tra tante perle, da non perdere l’opera “Whirls and Twirls 1” realizzata dall’americano Sol LeWitt all’interno della Biblioteca Panizzi: un grande e colorato wall drawing che occupa l’intera volta della Sala di Lettura.

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© Comune di Reggio Emilia – ph. Francesca e Salvatore Brigandi

In ambito architettonico, invece, la città è ormai celebre per le opere progettate dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, tra cui la stazione di Reggio Emilia AV Mediopadana, che potrai ammirare appena arrivato in stazione con Italo!

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© Comune di Reggio Emilia

A Reggio Emilia con Italo

A Reggio Emilia si mangia e basta, dicevamo? Prendi il treno e scopri tutte gli altri patrimoni nascosti della città! Grazie a Italo, ogni giorno hai a disposizione più di 25 treni per Reggio Emilia da Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Salerno e Torino.